Tutti gli elementi separati da slash (/) nell’URL in EE vengono definiti segment. Si può utilizzare questa funzione per rendere dinamicamente selezionate le voci del menu in base alla pagina visualizzata.
Per la Home:
<a {if segment_1 == “”} class=”current” {/if} href=”{site_url}”>Home</a>
Per le altre voci del menu bisogna vedere a quale segmento fanno riferimento, per esempio in una pagina posizionata in {site_url}/news_articles/page/category/news, l’elemento news è in quarta posizione e la nostra voce del menu sarà:
<a {if segment_4 == ”news”} class=”current” {/if} href=”{site_url}/news_articles/page/category/news”>News</a>
e così via per tutte le altre voci del menu
Per installare e restare sempre aggiornati con l'ultimo driver NVIDIA basta seguire questa semplice procedura:
Aprire il terminale e digitare
sudo apt-add-repository ppa:ubuntu-x-swat/x-updates
per aggiungere i repository PPA. Successivamente aggiorniamo la lista dei pacchetti con
sudo apt-get update
e installiamo l'ultimo driver con
sudo apt-get install nvidia-current
Macchina da scrivere Mignon Aeg vista al mercatino dell'usato
Invece di salvare e caricare gli script delle librerie open-source localmente sul nostro server, si possono utilizzare i path che ci fornisce Google, direttamente da qui: Google Libraries API.
Le librerie disponibili sono:
Chrome Frame
Dojo
Ext Core
jQuery
jQuery UI
MooTools
Prototype
script_aculo_us
SWFObject
WebFont Loader
Per esempio, se vogliamo usare la libreria jQuery, basterà usare
<script type="text/javascript" src="https://ajax.googleapis.com/ajax/libs/jquery/1.7.2/jquery.min.js"></script>
per la versione 1.7.2, la più recente al momento in cui scrivo.
Per non scrivere le sezioni ricorrenti in ogni template (come l’header), si può scrivere una sola volta e richiamarle con la funzione embed di EE.
Creare un nuovo gruppo includes e un nuovo template document_header, dentro incollarci tutto fino a </head>. In tutti i template che lo usano basterà mettere:
{embed=”includes/document_header”}
al posto dell'header.
Si può fare anche per il sidebar, il footer, e tutte le sezioni ricorrenti del nostro sito.
Facebook ha di recente introdotto il diario, sia per le persone che per le pagine.
Di seguito le dimensioni esatte delle singole immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 180px
Altezza 180px
Copertina:
Larghezza 851px
Altezza 315px
Traguardo della pagina:
Larghezza 843px
Altezza 403px
Anche Google+ ha aggiornato il suo layout, ecco le dimensioni delle immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 250px
Altezza 250px
Copertina:
Larghezza 940px
Altezza 180px
Piastrelle:
Larghezza 110px
Altezza 110px
È appena stata rilasciata la versione 1.0 di Craft, il nuovo CMS di Pixel and Tonic. Ecco come installarlo:
Scaricare l’ultima versione di CRAFT da http://buildwithcraft.com ;
scompattare il pacchetto;
aprire il file Craft/craft/config/db.php con un text editor:
mettere su ‘server’ il nome del server del database;
mettere su ‘user’ il nome dell’user MySQL;
mettere su ‘password’ la password dell’user MySQL;
mettere su ‘database’ il nome del database.
Salvare il file db.php;
posizionare la cartella Craft/craft nella root del nostro sito web (nel livello più alto di public_html);
posizionare il contenuto della cartella Craft/public in public_html;
rinominare il file htaccess in .htaccess;
cancellare il file web.config;
settare i permessi di craft/storage a 777;
andare su miosito.com/admin dove miosito.com è l’indirizzo del vostro sito web;
se tutto è stato configurato bene, dovreste vedere l’installer di Craft:
create l’account di amministratore:
settate le impostazioni del sito:
cliccare su “Go to Craft” e sarete indirizzati al pannello di controllo.
È possibile che dopo degli aggiornamenti, al riavvio di Windows appaia la scritta "Configurazione aggiornamenti di Windows" e dopo un po'
"Impossibile configurare gli aggiornamenti di Windows. Annullamento delle modifiche. Arresto del sistema".
Se il pc si pianta e non è possibile andare avanti è possibile proseguire seguendo questa procedura:
Accedere nell'Hard Disk del sistema operativo con un cd live di Linux e cancellare i seguenti file: C:/Windows/winsxs/Pending.xml e C:/Windows/SoftwareDistribution;
Accedere al prompt dei comandi con un disco di avvio di Windows e digitare
net stop wuauserv
e in seguito
shutdown -r
per riavviare.
In questo modo si cancellano gli aggiornamenti e si arresta il servizio degli update automatici. A questo punto Windows si dovrebbe avviare normalmente.
Da più di un anno, ormai, se monitorate il vostro sito web con Google Analytics avrete notato un fastidiosissimo “(not provided)” tra le parole chiave nelle sorgenti di traffico. Ancor più fastidioso se la percentuale è molto alta ed è la prima parola chiave per numero di visite.
Ma cosa significa “(not provided)”?
Significa che Google non vuole fornirci le parole chiave che gli utenti del nostro sito hanno digitato per finire sul nostro sito.
Perché?
Perché tutti quei “(not provided)” sono in realtà gli utenti loggati in Google (Google+, Gmail, o qualunque altro servizio Google) che, effettuando una ricerca, sono finiti sul nostro sito. In pratica, se l’utente si logga, per esempio, su Gmail e nella stessa sessione effettuando una ricerca finisce nel nostro sito, non possiamo sapere cosa ha digitato per atterrarci.
Possiamo scoprire le parole chiave di “(not provided)”?
Sì e no. Nel senso che con il metodo seguente non riusciremmo a sapere le parole chiave ma le pagine di destinazione. Vediamo insieme come fare nel pannello di Google Analytics:
• andate su Amministrazione – Filtri;
• cliccate su “Nuovo Filtro”;
• inserite i seguenti parametri:
Termine della campagna: (.not provided.)
URI della richiesta: (.*)
Termine della campagna: np - $B1
• cliccate su Salva.
D’ora in poi tutti i visitatori loggati in Google non verranno buttati nel calderone del “(not provided)” ma divisi per pagine di destinazione. Certo, non è il massimo, ma sempre meglio che non sapere niente.